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Controrivista

No allo spossesso del Pantheon

E’ di oggi la notizia che il sindaco di Roma si è finalmente svegliato. Per dare la notizia che sì il biglietto al Pantheon si potrebbe mettere. Egli è quindi favorevole alla proposta sollevata dal competente ministro dell’attuale governo.

Naturalmente siamo lieti del suo risveglio. Roma nel frattempo – dalle sua elezione a oggi vogliamo dire  è precipitata di 18 posizioni per la vivibilità arrivando all posto n. 31 in Italia. Cioè ha quasi raddoppiato in negativo le sue già precarie condizioni. Per dirne una a Roma ormai neanche le reti tranviarie funzionano a intermittenza. Niente paura, si dirà, i tram sono sostituiti dai bus. Eh si, ma decuplicando l’inquinamento e trentuplicando il traffico dato che invece che in percorsi protetti i bus viaggiano nelle careggiate. Ma tutto bene naturalmente, il fantasmino si sveglia ed ecco la dichiarazione… sì, sì, il biglietto al Pantheon si può fare, discutiamone (vedi “La Repubblica” di oggi se non ci credete)

La più grande architettura del mondo non può essere bigliettizzata.

Ricordo che nell’autunno del 2016 ho partecipato con tutto quello che avevo per oppormi alla bigliettizzazione del Pantheon. L’azione lasciò del tutto indifferente il ministro Franceschini – anche di fronte a una lettera inviata con altri colleghi ai suoi uffici che proponeva anche strade alternative per raccogliere fondi come attuato in altri paesi  – ma la battaglia fu per fortuna sostenuta da molti intellettuali e soprattutto il Comune di Roma della vituperata sindaca Raggi e del suo assessore Luca Bergamo  si mise di traverso e riuscì – sino ad oggi – a fermare il crimine. Anzi, questo peccato mortale. Ha un nome: si chiama Simonia, è la vendita di cose sacre. Ma si dirà, a Venezia si paga l’entrata alle chiese, e io dico una bella vergogna come la corsa in vaporetto a 9,50! Ma non siamo cittadini, non abbiamo dei diritti.?

Uno è capire il Pantheon come deve essere compreso. Il Pantheon non è scisso dal proprio spazio urbano. A  Roma si vivono delle sequenze spaziali uniche al mondo che sono sequenze tra interno ed esterno. Si arriva alla piazza, si guarda la vita attorno alla fontana, po si decide di visitare la più grande archiettura al mondo.. Si cammina, ci si raffresca sotto il portico e poi, si entra e si guarda il grande occhio, si respira questa enorme macchina informazionale che parla dell’anima e delle stelle, dell’acqua e del cielo. Se siamo meditabondi andiamo a leggere quella che è forse la più struggente epigrafe mai scritta, sapete è quella di Bembo all’amico. “Qui giace Raffaello, quando lui viveva la natura aveva paura di essere sconfitta, oggi che è morto pare a lei di morire” (in latino è meravigliosa, cercatevela)

Si guarda lo spazio meraviglioso, si vive la sezione perfetta, si inala, si esce e si rivede la città attraverso le grandi colonne del porticato. Questa sequenza non può essere interrotto da un biglietto. Non solo perché è una simonia religiosa ma perché è una svendita di cittadinanza, è uno spossesso della nostra stessa vita. Quindi sindaco faccia marcia indietro. Mille grazie.

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