Sabato 18 maggio alle ore 15,00, presso la sede comunale in via De Mari 28 a Bergeggi (SV), sarà presentato il libro Parco Architettonico di Torre del Mare. Opere di Mario Galvagni – 1954/1960, edizioni Libria, presenti gli autori del testo e lo stesso Mario Galvagni.
Il comune di Bergeggi, con una delibera adottata dalla giunta municipale, ha aderito al progetto proposto dall’architetto Mauro Ciarlo e dalla Geometra Laura Garello per la creazione di un parco architettonico nel quale sono presenti le opere di Galvagni che vanno dal 1954 al 1960.
Mario Galvagni si è laureato l’anno in cui sono nato, 1953.
Come ho spesso ricordato in diverse occasioni in cui ho avuto il privilegio di presentarlo e introdurre il suo lavoro, all’età di quindici anni – a quel tempo ero un ragazzo valdostano che riempiva le serate estive risalendo la valle di Ayas in cerca d’avventure romantiche con qualche villeggiante – m’imbattei per puro caso in una costruzione nuova che si trova tutt’ora a Brusson.
Si tratta di casa Beretta, poi casa Menino (1968).
La visione di quell’architettura mi convinse di cosa avrei voluto praticare per il resto della mia vita.
La forza di un disegno deciso, sicuro, sapiente riusciva a trasmettere vita ed energia ad un luogo fondamentalmente banale nella sua scontata caratteristica ambientale: una pineta vicino ad un laghetto alpino. Gli scatti dei piani inclinati del tetto non avevano come riferimento il classico panorama consolatorio della tradizione costruttiva, quello che i turisti amano comunicare ai loro amici sotto forma di cartolina illustrata, ma avevano come relazione lo sfaldamento delle rocce ed il piano inclinato che le stesse procurano come ferite ad un complesso montuoso geologicamente molto giovane.
Quest’uomo vedeva al di là delle apparenze, della demologia, ben al di là del pittoresco con cui tutt’oggi si stanno saturando i borghi alpini valdostani.
Tutt’oggi, sono pochi coloro che apprezzano l’architettura di casa Beretta e riproporla troverebbe sicuramente molti più ostacoli ideologici e amministrativi che non al tempo in cui fu costruita.
È quindi d’importanza eccezionale che il comune di Bergeggi, attraverso la sensibilità di Ciarlo e Garello che l’hanno proposto, e della giunta comunale che ha adottato il progetto del parco con gesto istituzionale coraggioso, tuteli le opere di un architetto contemporaneo, audace nella sua creativa interpretazione del paesaggio e del territorio, profondamente poetico nel suo dialogo intelligente e proficuo con una natura di una bellezza sublime ma, non bisogna mai dimenticarlo, indifferente, spietata, fondamentalmente nemica dell’uomo.