In questo clima già abbastanza deprimente di per sé, tra Università assediate dall’esterno e vergognosamente incapaci di alcuna seria autoriforma, politica nazionale in attesa di nuovi rimandi per garantire poteri già logori, mafie e camorre strapotenti, di tutto si sentiva il bisogno eccetto che di questo convegno su Piacentini. (http://www.uniroma1.it)
Che, ricordiamolo è stato l’alfiere di una politica urbanistica e architettonica all’insegna del trasformismo, del monumentalismo, della pesantezza classicheggiante in ossequio ai poteri forti da qualunque parte (liberali, fascisti, democristiani) si affacciassero lungo il suo mezzo secolo di attività. Architetto e urbanista inoltre di scarsa originalità (il suo capolavoro è considerato l’Eur di Roma), è stato il grande affossatore della generazione dei razionalisti a cominciare da Giuseppe Terragni e poi proprio nell’Eur con l’estromissione di Giuseppe Pagano e Luigi Piccinato.
Tra mille convegni interessanti perchè proprio questo? Perchè ora? I convegni sono sempre politici, diceva Zevi. E adesso più che mai.
Rivendichiamo l’AntiPiacentinismo di Ridolfi, di Albini, di Gardella, di Terragni, di Ricci dei più vitali interpreti della cultura architettonica italiana. Rivendichiamo l’antiPiacentinismo delle Torri di Viale Eritrea, del Mausoleo delle Fosse Ardeatine, delle Unità di abitazioni di Libera! Rivendichimo l’anti piacentinismo dell’Asilo Sant’Elia!
(Antonino Saggio – 11/12/2010)