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Dalla buca delle lettere al web



Devo onestamente ammettere che da un paio d’anni avevo registrato una certa difficoltà, ma soprattutto disagio, a discutere con gli studenti sui loro progetti. La rivoluzione informatica aveva sostituito schizzi, preliminari cartacei, plastici/maquette sperimentali in vari materiali e dove il materiale condizionava a scelte, a configurazioni, così come i disegni esecutivi prendevano la via sulla raffigurazione di scuole, linee poetiche e il disegno diventava il luogo della rappresentazione dell’immaginario (qui i matitari avevano la supremazia).
Lentamente, ma di fatto, ora le aule si sono attrezzate di ciabatte elettriche, che sgomitano con i tavoli inutili ancora da disegno� e quando entro in aula ormai vedo un reggimento di sportelli ammainati di pc portatili dove frange e frangette e pettinature varie fanno capolino dietro questi scudi da trincea progettuale.
Sia le lezioni, che lo scambio d’informazioni oggi viaggia proprio sulla rete ed ogni progetto diventa una fonte inesauribile di relazioni e coinvolgimenti. Tra le varie informazioni mi arriva il libro di Antonino , lo sbrano, lo smonto, lo faccio mio, mi convince tanto che ne farò testo di base per i prossimi corsi.
Perché mi ha convinto e lo consiglio!?
Perché Antonino Saggio approda ad una visione “della rivoluzione informatica in architettura” con lo stesso atteggiamento di Howard Gardner (padre della teoria delle intelligenze multiple) dove si ritrova disciplina /infatti il testo si tematizza in problematiche, temi, strumenti, insiemi, categorie�con estrema chiarezza di sintesi ,e di proposito il libro si struttura quasi a manuale teoretico ma con straordinaria limpidezza che ne costituisce un primo vocabolario illuministico della rivoluzione informatica in architettura (e si allinea con coerenza alla traiettoria tracciata nella riconoscibile collana).
Indubbio la creatività ne diviene argomento centrale che si snoda nei capitoli tempo/spazio/modello sottotraccia, e come sottotraccia si dipana una tessitura che affiora più viva nella parte del glossario in un equilibrio costruttivo finalizzata al rispetto ed estetica .
Vero punto centrale, al gioco d’incastro di una chiara impalcatura teorico/linguistica,
sta l’educazione come fine, e non è poco!
Insomma un libro chiarissimo che nasconde una elegante e raffinata costruzione e ne diviene essa stessa citazione di ciò che si parla.
Ancora una volta Saggio ci regala un saggio di critica operante.
Siamo ad una svolta (in piena svolta) dei processi di progettazione, scompaiono”cose & parole” e compaiono nuove “parole & cose” e Saggio ce lo descrive già in apertura:
“oggi siamo in un’epoca diversa. Le parole chiave degli architetti sono cambiate: si pensa in termini di “personalizzazione”e non più “standardizzazione”; non più attraverso processi “di divisioni in cicli”o di “catena di montaggio”,ma di “rete” e “sistema”;la città non è più concepita per zone monofunzionali, ma in un insieme interagente di usi e funzioni; non ci si riferisce più all’idea di “modello ripetibile”,ma ai concetti di “adattabilità” e di”individualizzazione”.
Gli spazi tendono a essere sempre più multifunzionali e sono ideati attraverso geometrie complesse.
L’informatica si sta imponendo come paradigma centrale per una nuova fase di tutta l’architettura”
Una seria riflessione per i giovani giocatori di flipperforme
Insomma ne val la pena!!!!!





(Brunetto De Batté – 10/4/2007)

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