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Che sta succedendo? Ma che Storia è questa?

Programmi didattici nei corsi di Storia dell’Architettura Contemporanea. Argomento forte, importante, decisivo per verificare quanto gli studenti siano coinvolti nei nuovi avvenimenti.
Come i docenti della materia in questione stanno aggiornando i loro programmi?
Che tipo di analisi pongono alle nuove problematiche dell’architettura dell’era digitale?
Che tipo di risposte propongono?
Quanto peso danno alla critica in rapporto alla storia contemporanea?
Si fermano alla cronaca degli avvenimenti o ne fanno materia di dibattito?
Sono domande che Antithesi pone per avere risposte che diano vita alla diffusione di quanto si ricerca all’interno delle facoltà di Architettura.
Il lavoro sarà suddiviso per facoltà di città diverse, in modo da avere un quadro chiaro delle posizioni assunte dai docenti operanti all’interno della stessa università.
Indubbio che l’argomento possa essere esteso anche a chi insegna Progettazione e Critica. Niente in contrario se qualcuno vorrà intervenire.
Per primi, Antithesi inviterà direttamente i docenti del Politecnico di Milano a partecipare a questo dibattito on- line.
Staremo a vedere.

MILANO LEONARDO: minima pervenuta +1
Su dieci docenti contattati da Antithesi – di cui, per dovuto rispetto, non riportiamo i nominativi- al nostro invito per dibattere sugli insegnamenti nei corsi di Storia contemporanea,ha risposto solo il Prof.Aldo Castellano, dicendosi disponibile ad interagire con Antithesi e con i suoi lettori. Perciò, ringraziamo il Prof.Castellano.
Le defezioni degli altri docenti possono essere dovute a svariati motivi. Vediamoli.
Il primo – anche se molto improbabile- potrebbe essere il mancato ricevimento della mail. In tal caso -visto che inoltreremo comunicazione- invitiamo i docenti a farsi vivi dopo la pubblicazione di questo articolo.
Secondo motivo, le mail sono state cestinate da qualche assistente delegato alla lettura della posta elettronica. Probabilmente, i suddetti assistenti, non hanno reputato interessante l’argomento o- più probabilmente- non hanno reputato Antithesi interlocutore di rango. A questa ipotesi si lega il terzo motivo di mancata risposta: che siano stati gli stessi docenti a non dare credibilità al nostro invito?
Ovviamente, si tratta solo di ipotesi, il che esclude qualsiasi presa di posizione polemica da parte nostra.
Piuttosto, un dubbio, seppur minimo, sorge: che i docenti del Poli Mi Leonardo abbiano timore di confrontarsi con una platea sicuramente più vasta e, soprattutto, interattiva?
Scrivere un libro o un articolo su carta stampata, non consente a chi legge di replicare immediatamente.
Al massimo, quel libro o quell’articolo non li si prende molto in considerazione.
Dibattere on line è molto più arduo, perché obiezioni motivate possono giungere tempestive e da più parti.
Credo sia naturale che una piccola struttura qual è Antithesi sia considerata ininfluente da chi sta seduto sulla cattedra universitaria. Troppi impegni per i docenti, ed un interlocutore non di prestigio.
Tant’è. Grazie comunque ai docenti interpellati. Vero: molte volte la parola è d’argento, ma il silenzio è d’oro. Capita anche che molte volte il silenzio è tale perché non si sa cosa dire.
Comunque sia, il Prof. Castellano è docente giovane che, curamente, contribuirà a portare avanti il tema, senza fronzoli, senza enfasi, ma con assoluta schiettezza.
Intanto,lasciamo il Politecnico Leonardo e ci spostiamo alla seconda facoltà di architettura, Milano Bovisa.
Vediamo cosa succederà in questa seconda tappa.


(Paolo G.L. Ferrara – 18/5/2001)

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