Insolita pubblicazione quella del libro “Riscatto virtuale” * .
Marco Galofaro affronta un tema su cui hanno pontificato molte personalità della cultura.
Le lacrime versate- non solo metaforicamente- da alcune di esse non riuscirono a spegnere l’incendio che devastò La Fenice, già cinque anni addietro.
Il testo di Garofalo è insolito non solo perché precede le pubblicazioni che c’ inonderanno non appena il restauro del teatro di Venezia sarà terminato, ma soprattutto perché ci mostra un approccio assolutamente inconcepibile per tutti i “piagnoni” di cui sopra.
L’incendio ha distrutto la Fenice? Bene: l’incendio di Garofalo ce la restituisce con il valore aggiunto di una nuova spazialità, riuscendo a dimostrare quanto anche un rudere possa essere stimolo creativo e come, con coscienza contemporanea, si possa dare vita ad architetture di notevole contenuto concettuale.
Mi fermo qui e rimando il lettore direttamente al sito del Prof. Antonino Saggio ed alla lettura del libro.
Antithesi ha incitato i docenti universitari ad uscire dall’ovatta accademica. Il lavoro che il Prof. Saggio ha fatto per la tesi dell’arch. Galofaro ci gratifica perché dimostra quanto sia importante l’interazione docente/studente.
Antithesi continuerà ad appoggiare qualsiasi iniziativa che abbia vigore, immune da condizionamenti di “giusta diplomazia” e che possa contribuire attivamente al riscatto, non solo virtuale.
Personalmente, considero la tesi di Galofaro un “riscatto virtuale” che, sempre di più, si trasforma in uno “schiaffo morale” destinato a chi si ostina a piangere il morto, spesso senza conoscerlo, così come facevano le donne pagate per recitare ai funerali.
“www.arch.uniroma1/saggio” link non più disponibile
* Testo e Immagine
(Paolo G.L. Ferrara – 21/1/2001)